DATI PREGRESSI
In generale, la matrice ambientale ove è più agevole la diffusione degli agenti inquinanti è l’aria. Di conseguenza, le variabili meteorologiche debbono essere considerate di fondamentale importanza per l’analisi dei livelli di inquinamento atmosferico, poiché regolano la velocità con cui gli inquinanti vengono trasportati e si disperdono in aria o vengono deposti al suolo in forma di pulviscolo o veicolati dalle precipitazioni atmosferiche.
Dall’accumulo al suolo, è facilmente intuibile come i microinquinanti possano essere rimossi per dilavamento del terreno, o per infiltrazione, raggiungendo così il reticolo idrografico di superficie o le acque profonde. Non trascurabile deve poi essere considerata la frazione (composta, generalmente, dalle sostanze meno solubili in acqua) che dal suolo raggiunge le basi della catena alimentare.
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QUALITA’ DELL’ARIA
La caratterizzazione preliminare della qualità dell’aria è stata condotta a partire dai dati di modellazione elaborati sulla base delle rilevazioni eseguite da ARPA Lombardia in continuo nei comuni di Busto Arsizio e Saronno, ed attingendo ai risultati delle campagne di monitoraggio eseguite a cura dell’istituto Mario Negri (2011-2013) su incarico del comune di Gorla Maggiore.
Le valutazioni condotte sulla base dei dati elaborati da ARPA Lombardia si riferiscono alla sola stima delle concentrazioni di biossidi di azoto (NO2) e di ozono (O3) in atmosfera, e con valutazione della concentrazione del particolato (PM10 e PM2,5). Alcuni inquinanti presentano concentrazioni maggiori in determinati periodi dell’anno; biossido di azoto e PM10 e PM2,5 sono “inquinanti invernali” in quanto connesso al riscaldamento domestico mentre l’ozono, essendo un “inquinante estivo”, presenta picchi rilevati dalla strumentazione nel semestre caldo. I valori raccolti spingono a ritenere che i parametri stimati siano fortemente condizionati dalle grandi arterie stradali (Autostrada dei Laghi): le parti di territorio più esposte sono infatti allineate lungo le direttrici che da Lainate portano verso Como (Uboldo, Origgio) e verso Gallarate (Olgiate Olona, Solbiate Olona, Fagnano Olona) (carta di sinistra). Estraneo a questi allineamenti è il solo comune di Carbonate, che stando alla modellazione condotta a cura di ARPA sembrerebbe esposto a rilevanti concentrazioni di ozono (carta di destra).
Rispetto alle valutazioni condotte a partire dai dati ARPA e dalla relativa modellazione spaziale, le valutazioni condotte a cura dell’Istituto Mario Negri partono da una quantità di dati più ampia e meglio distribuita sul territorio, ma per forza di cose meno consistente, con periodi di misura limitati ad un massimo di circa tre settimane.
Ove confrontabili, i dati riferiti alle due fonti sembrano descrivere due realtà differenti (anche perché valutate, per la verità, su comprensori di estensione leggermente differente). Secondo i monitoraggi Istituto Mario Negri, le località ove si registrano le maggiori concentrazioni di ossidi di azoto e di particolato atmosferico sono Cislago e Locate Varesino, mentre i picchi di ozono sono registrati a Rescaldina ed a Gerenzano. Le nuove campagne di monitoraggio previste nell’ambito del presente progetto hanno anche l’obiettivo di contribuire a validare ovvero, se necessario, a ritarare il modello di distribuzione degli inquinanti proposto da ARPA.
I rilievi condotti dall’Istituto Mario Negri producono misure con speciazione del particolato ed analisi dei microinquinanti dispersi in atmosfera. L’analisi conduce a riconoscere una distribuzione degli inquinanti sul territorio per nulla omogenea. I rilievi condotti a Gorla Maggiore, ad esempio, riconoscono nell’atmosfera una rilevante presenza di metalli (piombo, arsenico, cadmio e mercurio). Cislago, che fra i comuni esaminati dall’Istituto Mario Negri sembra quello con le maggiori criticità, riferite alla matrice aria, presenta discrete concentrazioni di metalli (nichel, cadmio), oltre a discrete concentrazioni di diossine e furani. Apprezzabili quantitativi di diossine e furani sono presenti anche nei campioni raccolti a Locate Varesino, assieme a benzo(a)pirene ed a mercurio.
QUALITA’ DELL’ACQUA
La qualità dell’acqua è stata esaminata sulla base dei dati di monitoraggio dei pozzi forniti dal gestore della discarica, oltre che attingendo ai dati di monitoraggio delle acque di falda condotte, per fini differenti, da ARPA Lombardia e dagli Enti gestori dei pozzi di alimentazione delle reti di distribuzione dell’acqua potabile.
Il quadro che esce dall’analisi condotta, assemblando fra loro tutte le fonti di informazioni disponibili, viene sintetizzato nel grafico che segue, ove con punto blu sono indicati tutti i punti di prelievo (pozzi per approvvigionamento idropotabile, pozzi di controllo, pozzi di monitoraggio esistenti in zona), e con cerchi rossi, riferiti a ciascun punto di prelievo, i punti ove le analisi disponibili abbiano segnalato un superamento dei valori di soglia definiti per Legge (il diametro del cerchio è proporzionale al numero di superamenti rilevati). Con traccia di colore nero viene identificato il perimetro della discarica.
Il grafico mostra come gli inquinanti migrano verso S-E seguendo la direzione di falda.
Le principali sostanze inquinanti hanno presumibilmente origine, oltre che presso la discarica di Gorla Maggiore ma anche nei flussi sotterranei che discendono da Nord (verosimilmente, dalle zone industriali di Tradate e di Locate Varesino), e da discariche cessate.
Il loro elenco comprende cromo VI, ione ammonio, manganese, nitrati, nitriti, tetracloroetilene, tricloroetilene (monitoraggio Econord S.p.A. alla barriera a Sud/Sud-Est della discarica), cromo VI e nitrati (monitoraggio Econord S.p.A. a Nord della discarica), nonché ancora a cromo VI e triclorometano (monitoraggio ARPA Lombardia a Fagnano Olona), triclorobenzene (monitoraggio ARPA Cislago e Gerenzano) e Pirene (Gerenzano).
In generale, l’analisi preliminare condotta ha mostrato come le acque di falda siano oggetto di monitoraggio continuo ed adeguato alle esigenze di conoscenza dello stato dell’ambiente. Si ritiene quindi che il previsto completamento della ricerca possa essere condotto assumendo i nuovi dati da parte degli Enti già oggi deputati alla loro raccolta (Econord S.p.A., ARPA Lombardia, Enti gestori dei pozzi per approvvigionamento idropotabile), senza necessità di ulteriore implementazione del sistema di campionamento.
Analogo discorso si ritiene possa essere proposto per le acque superficiali, ove peraltro ne recenti indagini condotte a cura dell’istituto Mario Negri non riconobbero alcun carattere di criticità.
QUALITA’ DEI SUOLI
Dai dati disponibili, in questo caso prodotti per intero dalla ricerca condotta dall’istituto Mario Negri nel triennio 2011-2013, emergono per i suoli dell’area condizioni di tossicità moderata ma diffusa, quasi omogenea sia se distinta per area geografica (Seprio, asta dell’Olona, comuni della cintura metropolitana), sia se distinta per origine del campione analizzato (area urbana o rurale), e tale da costituire motivo di allerta.
I motivi di allarme sono da ricercarsi sia nei risultati dei saggi di tossicità condotti a partire da campioni di terreno a cura dei tecnici del medesimo istituto, sia dai dati delle analisi condotte sui microinquinanti presenti nei suoli e nelle deposizioni atmosferiche
Dalle analisi dei campioni di suolo emergono in diversi casi condizioni di contaminazione che appaiono idonee per aree industriali e commerciali, ma non per aree residenziali o per aree verdi. La cosa si ripete a Gorla Maggiore per alcuni metalli (arsenico e nichel), a Gorla Minore (arsenico ed alcuni idrocarburi appartenenti al gruppo IPA), a Gerenzano (Benzo(ghi)perilene), a Cislago, e Marnate (alcuni idrocarburi IPA), ed e Rescaldina (alcuni idrocarburi IPA ed arsenico). Anche al di sotto delle soglie di contaminazione, è motivo di riflessione la distribuzione dei contaminanti nel territorio (idrocarburi a Gorla Minore, a Rescaldina ed a Cislago; metalli a Gerenzano ed a Rescaldina).
Le deposizioni di particolato trovano solo in alcuni casi corrispondenza con la diffusione di microinquinanti nel terreno. Dalle analisi, emergono deposizioni più ricche sia di idrocarburi che di sostanze metalliche a Marnate e Carbonate. Si evidenzia inoltre come spesso il deposito atmosferico si caratterizzi per la presenza di elementi che appaiono dominanti (Cadmio a Gorla Maggiore ed a Mozzate, Tallio a Gorla Minore, Rame a Gerenzano, e Mercurio a Cislago).
Come già indicato a proposito del monitoraggio dell’aria, anche nel caso delle analisi dei suoli la prosecuzione della ricerca dovrà arricchire la banca dati disponibile, e tentare di spiegare analogie e differenze fra le rispettive distribuzioni dei microinquinanti fra le diverse sostanze, nelle matrici aria e suolo.
Come già in precedenza evidenziato, l’analisi preliminare condotta ai fini della redazione del progetto non ha interessato, se non marginalmente, aspetti demografici o descrittivi della condizione sociosanitaria della popolazione che abita il comprensorio in esame.
La composizione demografica e la suddivisione per classi di età ricalca gli analoghi valori che descrivono sinteticamente l’intero territorio provinciale, con prevalenza numerica della classe di età compresa fra 40 e 54 anni, e rilevante incidenza della popolazione di età superiore a 65 anni.
Anche il dato di mortalità dell’ultimo anno, che può essere inteso come parametro legato all’incidenza delle morti per Covid-19, e quindi alla diffusione di patologie pregresse, appare in linea con quello provinciale, sebbene in all’interno dell’area siano state registrate differenze anche significative.